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Le case, le pietre,
ed il carbone dipingeva di nero il mondo. Il sole nasceva, ma io non lo vedevo mai, laggiù era buio, nessuno parlava, solo il rumore di una pala che scava, che scava. Le mani, la fronte, hanno il sudore di chi muore. Negli occhi, nel cuore, c'è un vuoto grande più del mare. Ritorna alla mente il viso caro di chi spera, questa sera, come tante, in un ritorno. Tu, quando tornavo, eri felice di rivedere le mie mani, nere di fumo, bianche d'amore. Ma un'alba più nera, mentre il paese si risveglia, un sordo fragore ferma il respiro di chi è fuori. Paura, terrore, sul viso caro di chi spera, questa sera, come tante, in un ritorno. Io non ritornavo e tu piangevi e non poteva il mio sorriso togliere il pianto dal tuo bel viso. Tu, quando tornavo, eri felice di rivedere le mie mani, nere di fumo, bianche d'amore. |
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